L’Hikikomori è un fenomeno allarmante per cui i ragazzi, in assenza di cause di forza maggiore che impediscano di uscire di casa, provano malessere o sentimenti di rifiuto ogni volta che hanno un contatto con persone o situazioni sociali.
Rispondere ad un messaggio su WhatsApp, uscire per andare a scuola o persino mangiare al tavolo con i propri parenti appare all’adolescente una circostanza rischiosa e non desiderata. In un momento delicato come l’adolescenza, alcuni ragazzi faticano ad accettare l’immagine del proprio corpo, avvertono una forte pressione sociale legata al mostrarsi sicuri e pieni di sé in ogni contesto, si sentono inadeguati a tenere il ritmo.
Tutto questo può contribuire a scegliere di isolarsi, rifugiandosi in un luogo che reputano sicuro, ovvero, il più delle volte, la loro stanza. È importante condividere la chiusura insieme al ragazzo. Invece di forzarlo verso l’uscita, è necessario coinvolgere gli adulti a incontrarlo nei luoghi da lui abitati, come può esserlo il web o social network, ed aiutarlo gradualmente a riappropriarsi del proprio senso di autoefficacia e della propria vita reale.
Giovani prigionieri di sé
L’Hikikomori è un fenomeno allarmante per cui i ragazzi, in assenza di cause di forza maggiore che impediscano di uscire di casa, provano malessere o sentimenti di rifiuto ogni volta che hanno un contatto con persone o situazioni sociali.
Rispondere ad un messaggio su WhatsApp, uscire per andare a scuola o persino mangiare al tavolo con i propri parenti appare all’adolescente una circostanza rischiosa e non desiderata. In un momento delicato come l’adolescenza, alcuni ragazzi faticano ad accettare l’immagine del proprio corpo, avvertono una forte pressione sociale legata al mostrarsi sicuri e pieni di sé in ogni contesto, si sentono inadeguati a tenere il ritmo.
Tutto questo può contribuire a scegliere di isolarsi, rifugiandosi in un luogo che reputano sicuro, ovvero, il più delle volte, la loro stanza. È importante condividere la chiusura insieme al ragazzo. Invece di forzarlo verso l’uscita, è necessario coinvolgere gli adulti a incontrarlo nei luoghi da lui abitati, come può esserlo il web o social network, ed aiutarlo gradualmente a riappropriarsi del proprio senso di autoefficacia e della propria vita reale.